lunedì 11 giugno 2012

Il Sud di Fiorella, per tornare a vivere senza paura

«L’ispirazione mi è venuta leggendo il libro Terroni di Pino Aprile. Sono rimasta sconvolta
da come la storia dell’Unità d’Italia sui libri sia andata in realtà diversamente. E così ho
avuto la scintilla: dedicare un cd a tutto il Sud, allargandolo a Sud del mondo». Pochi
sanno che Fiorella Mannoia vanta delle origini che la riconducono a un paesino in provincia di
Palermo. E forse Terroni dev’essere stato come la sua madeleine. Lettura fortunata, che
le ha ispirato un album intenso nel quale il Sud si fa concetto di umanità, per sorvolare
beghe secessioniste e rudi campanilismi che hanno dipinto un Paese diviso, ricongiunto dal terremoto in un lampo più di quanto l'abbiano diviso scoppi e vaniloqui di un lungo ventennio.
 «Il Sud ha ovunque lo stesso comun denominatore: è sempre stato saccheggiato e depredato. In più il Sud è coinvolto nel fenomeno della migrazione, come ho cantato nel rap con Frankie hi-nrg mc, Non è un film. Tutti i popoli del Sud abbandonano la propria terra con dolore, lasciandone un senso di nostalgia». Ed è per questo che Sud, è come l’impossibile diario musicale che ogni migrante avrebbe voluto tenere: lontano dalla propria terra, ma vicino ovunque a una meridionalità pasciuta ad amarezza, assolata da un fuoco di musica e parole che è rimpianto e irresistibile fluire dentro il tempo. Niente di strano che Fiorella sia ispirata come non mai: scrive tutto da sola e tutto brilla di bellezza, a riprova di un album mai così coincidente con l’animo che lo dispiega. C’è l’approccio diretto e trascinante di Io non ho paura, le sonorità etniche di Quando l'angelo vola, il sublime arrangiamento di Torno al Sud firmato da Astor Piazzolla e poi un nugolo di suggestioni che sembrano cullare il pensiero e i suoi echi lungo le coste del Mediterraneo. Vibrante e raffinato al contempo, questo viaggio che varca l'equatore scioglie d'improvviso anni di gelo di un'Italia che oggi soffre di più, ma è tornata a sentire qualcosa battere con forza nel petto. Di questo Sud nutrito a lacrime, orgoglio e tanta forza, oggi dobbiamo essere grati a Fiorella. Lo ha restituito a tutti quelli che ormai lo sognano da lontano. E a chi lo vive con coraggio ogni giorno.

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