mercoledì 21 dicembre 2011

Un pasto al Plaza val bene una cyclette

Il cerimoniale sarà lento e carico della giusta solennità che si deve alle sfide.
Ripiegare la giacca, deporre la camicia e lasciare che la cravatta si adagi sulla seta preziosa della suite. E infine, poco prima che scocchi l’ora di pranzo, sperare che quegli short acrilici color pervinca che hanno preso il posto dell’abito d’ordinanza, abbiano reso il giusto onore al ciclista provetto, e magari siano passati inosservati agli occhi indiscreti della concierge. La scena, dal sapore vagamente fantozziano, potrebbe essere già diventata realtà a partire da ieri. O così sperano ai piani alti di uno dei più prestigiosi alberghi di Danimarca. Location fissata nell’interno giorno di una delle 366 stanze del Crowne Plaza, albergo di gran lusso che ha sede in un grattacielo imponente che domina lo skyline di Copenaghen. È proprio qui, in uno dei più verdi hotel d’Europa, dove internet è wireless e centro termale e fitness sono gratuiti, che ha preso il via un progetto pilota interessante quanto buffo: gli ospiti che vorranno contribuire al fabbisogno energetico della struttura, potranno pedalare sulle cyclette elettriche messe a loro disposizione. Il Crowne Plaza ci guadagna in energia alternativa, e tiene alta la sua fama di struttura eco-sostenibile per eccellenza. Il cliente ci guadagna in forma fisica, tiene alta la fame, e abbassa i costi per placarla. O meglio, li azzera. Il piano verde varato dall’hotel, prevede infatti un pasto gratuito per ogni cliente che sarà capace di sviluppare a bordo della cyclette 10 watt all’ora di energia elettrica. «Le bici elettriche offrono ai nostri ospiti la possibilità di tenersi in forma e di dare il proprio apporto al fabbisogno energetico dell’hotel – spiega il general manager del Crowne –. Sarà interessante scoprire quanti clienti prenderanno parte all’iniziativa e quanta energia elettrica verrà generata». Secondo i calcoli della direzione, un ospite capace di mantenere i trenta i chilometri orari per sessanta minuti è in grado di produrre 100 watt all’ora di elettricità, ma visto che é assai improbabile che comitive di corridori professionisti raggiungeranno Copenaghen a frotte per sperimentare la cosa, ci si attiene a un buono pasto conquistabile da esseri umani qualsiasi. Gente che per intenderci, riuscirà a spingere sui pedali per circa sei minuti, a un’andatura sostenuta. Sei minuti di sudore, valgono in questo caso 10 watt di elettricità: quanto basta per tenere accesa una lampada da 10 Wh per dieci minuti scarsi. Numeri impietosi, per la verità. Numeri che dicono, in sostanza, che se pure Eddie Mercx e Miguel Indurain passassero un’intera giornata al Plaza, la loro sovrumana pedalata regalerebbe all’orbe terracqueo energia sufficiente per una mezz’ora scarsa di tivvù a schermo piatto. E allora qual è lo scopo dell’iniziativa? Innanzitutto marketing, certo, ma non solo. Il Crowne Plaza è in possesso dei requisiti ecologici previsti dalla normativa europea, le sue 366 camere sono dotate di lampade a basso consumo, ed è fornito di un sistema a pannelli solari. Tutte caratteristiche che, nonostante la mole della struttura e la qualità dei servizi offerti, la dicono lunga sul vero obiettivo del manegement: trasformare presto l’hotel in un sistema carbon free.
In quest’ottica, i vertici del Crowne Plaza contano di monitorare attentamente l’andamento dell’iniziativa ciclistico-energetica di Copenaghen. Ottenere un buon risultato in quest’anno di sperimentazione, significherebbe estendere la formula agli altri ventuno alberghi della catena presenti nel Regno Unito. E formare ospiti attenti alle questioni energetiche, da mettere sotto la propria insegna come nuovi modelli di consumatore chic ma intelligente. Gli esperti indicano nel turismo biosostenibile la nuova frontiera del business, e la concorrenza, nel settore si va facendo via via più agguerrita grazie alle agevolazioni e agli incentivi che l’Unione europea mette a disposizione di chi investe nella Green Economy. E il presidente della Fondazione delle Nazioni Unite, Ted Turner, ha presentato non più tardi di un anno e mezzo fa, le norme globali per l’attuazione di un turismo più sostenibile in tutto il mondo. Una serie di avvertenze, che insieme al piacere di visitare località fascinose, ha l’intento di coniugare il gradimento del turista, con le enormi possibilità di sviluppo contenute nell’economia verde. E c’è poi, chiaramente, un vantaggio di offerta. Studi di settore indicano ormai da tempo che le fasce sociali medio-alte della popolazione europea, sono disposte a pagare più volentieri certe somme se il prodotto usufruisce di “garanzie verdi”, dagli ortaggi alle vacanze più esotiche. Il concetto è stato ben spiegato da Alex Randall, portavoce del Centro per le tecnologie alternative sito in Galles che da oltre trent’anni è leader del settore in Europa «In termini realistici, affidare la produzione di energia a delle cyclette non è una via molto pratica per generare apprezzabili livelli di energia, ma di certo l’iniziativa è tutt’altro che criticabile. Se metti qualcuno seduto su una bici, lo fai pedalare duramente, e gli dimostri quanto il loro grande sforzo sia appena sufficiente per tenere acceso il relè di una tv, questo lo rende consapevole di quanto sia difficile produrre energia, e aiuta a capire perché tutti noi dobbiamo stare molto attenti a non sprecarla».

Nessun commento:

Posta un commento