giovedì 18 novembre 2010

Teledurruti, la tv monolocale che manda il Palazzo a soqquadro

Si chiama Teledurruti, e da dieci anni è la tv monolocale più famosa del web. Padrone di casa, naturalmente, lo scrittore palermitano Fulvio Abbate, già opinionista dell’Unità e del Foglio dal quale è stato defenestrato a tempo debito per trovare accoglienza nel Fatto quotidiano. Intellettuale raffinato, più volte bacchettato a sinistra per l’eloquio franco che mai ha lesinato critiche ai più trinariciuti, Abbate ha immerso il suo monolocale in un clima di provocatoria freschezza, del tutto diverso dalle fumose spirali che circolano nei salotti chic sotto forma di filippiche pronunciate in golfino di cachemire. Originalità e vis oratoria, che trovano nel supporto formale un originale corrispettivo. Gli interventi di Abbate sono tutti da ascoltare dalla sua viva voce, in un più intrinseco legame con il lettore. Un rapporto diretto, dal produttore al consumatore, che sceglie nell’urgenza comunicativa il grado zero della mediazione. A partire dagli argomenti trattati, da Fuggire la mediocrità del giornalismo borghese a Dopo la fiducia a Berlusconi, lascio l’Italia e vado a Montecarlo,, passando per Tempi di cuochi tempi di regime e Perdere sì, ma con fantasia, il fruitore non può che ricavare una precisa sensazione: Fulvio è uno che ci mette la faccia. Sempre e comunque.

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