giovedì 18 novembre 2010

Caro Facebook, non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche rivale. Ecco i più strampalati e terribili

«Non arrivi a cinquecento milioni di amici senza farti qualche nemico», recita il martellante tormentone che ha accompagnato l’allarmante pandemia di The social network. Ma se l’adagio è vero per quel tristanzuolo foruncoloso di mister Zuckerberg, altrettanto si può dire della sua vorace creatura, insidiata da rivali così poco credibili da sfiorare l’umorismo involontario. Un rapido viaggio nel network alternativo, basterà a farvi tornare all’ovile di Facebook più consapevoli. Se avete salutato con improperi irripetibili l’ingresso di certi tizi nella schiera dei vostri amici (di quelli che se l’avete perso di vista, forse un motivo c’era), aspettate di conoscere le associazioni virtuali alternative, roba da far sembrare l’Accademia del Gorgonzola una congrega utile e meravigliosa, basilare per la prosecuzione della stirpe umana. Sembrano appartenervi, anche se forse non al cento per cento, le ambiziose madame di MyFreeImplants. Desiderano aggiungere gommosa consistenza al proprio seno striminzito, ma essendo sprovviste della giusta taglia di portafoglio, si rivolgono a generosi mecenati in vena di disinteressata compassione. Ciascuna sventurata ha il proprio profilo, lo sguardo ammiccante, e una tabella in stile Telethon che segna i giorni mancanti all’ambito intervento, e i soldi ancora mancanti. Se siete in vena di cause nobili, è il momento di testare con mano le miracolose virtù della solidarietà. Per chi trascorre notti insonni nell’ansia di fare il punto e croce, ecco Ravelry, community di pasionarie dell’uncinetto che si scambiano l’alfa e l’omega del merletto in affollatissimi meeting virtuali. Tutte le trame segrete del mondo, a portata di clic. Quasi ispirato alla poesia cimiteriale di Lee Masters, sembra invece Eons, una specie di club bocciofilo per ex baby boomer. Lo scopo, dice il sito, è «mettere in contatto 50enni e 60enni ancora indomiti e pieni di gioia di vivere». Così indomiti e pieni di gioia di vivere, da chiedere l’amicizia di sconosciuti. Eravamo come voi, sarete come noi, sembrano dire. Magari con la maggior calma possibile, e il gesto scaramantico più educato che ci viene al pensiero. Imperdibile Line for heaven, dove «puoi diventare un angelo individuando i tuoi punti Karma». Una graduale ascesa verso l’iperuranio, che riesce più agevole se hai qualche monetina da buttare. Secondo molti studi teleologici, le tasche leggere favoriscono le levitazione. Per gli indagatori dell’incubo, l’opzione è REMcloud, dove i sognatori cercano altri utenti con attività oniriche compatibili. Lo scopo è forse dimostrare che nei sogni di tutti esistono somiglianze. Non sia detto per guastare l’atmosfera di ricerca, ma se continuano di questo passo, finisce che scoprono l’esistenza di Freud. Un solo film, e migliaia di registi per Lost Zombies, agguerrita community che da mane a sera progetta un film collettivo che parla di morti ambulanti, dalla sceneggiuatura quanto mai incerta. Vista la divergenza di opinioni creative, forse finirà che sarà composto soltanto da finali alternativi. Tutti orrendi. Se siete già stati fiaccati da tanto sperpero d’ingegno, ecco un’alternativa seria, robusta, di impegno civile: Fit Finder. Permette agli studenti dell’University College londinese di pubblicare brevi messaggi anonimi quando vedono una ragazza carina aggirarsi per l’università. Vuoi mettere il piacere di sentirsi l’Emilio Fede dei poveri?

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