martedì 25 maggio 2010

Tutti a scuola a ottobre e viva il turismo: i disastri della Gelmini e l'elogio del mare

Roma. «Per le scuole di ogni ordine e grado l’anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre». Le diciassette parole che fanno del ddl presentato dal senatore del Pdl Giorgio Costa, il provvedimento più conciso della storia repubblicana, avrebbero potuto mandare in visibilio un maestro della Semplificazione come il ministro Calderoli. E invece, nonostante la sallustiana concinnitas, il fuoco leghista si è sparso in abbondanti vampate contro lo smilzo codicillo degli alleati di Governo.

A versare benzina sull’ennesimo stucchevole dibattito di un Paese che rischia il crac da un giorno all’altro, le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che è apparsa alquanto lusingata dal posticipo delle lezioni. «È una proposta sulla quale si può discutere – ha detto la Gelmini dai microfoni di Sky Tg24 – io sono molto aperta su questo tema perché effettivamente il nostro Paese vive di turismo e oggi le vacanze per le famiglie non sono più concentrate a luglio e agosto». Ma il ministro ha voluto evidenziare anche come «a settembre si possono avere migliori opportunità sul piano economico. Per certi versi uno slittamento dell’inizio dell’anno scolastico – ha spiegato – potrebbe aiutare le famiglie a organizzare meglio il periodo delle vacanze e dare anche un aiuto al turismo. Vedremo come deciderà il Parlamento». Una discreta apertura di credito, che ai lumbàrd non è affatto piaciuta. «È inattuabile», chiosa la senatrice della Lega Nord, Irene Aderenti, «in quanto la direttiva europea prevede 200 giorni e va rispettata, perché se togliamo i giorni di scuola del mese di settembre si rischia di non rispettare questo minimo». Ma ciò che adombra il Carroccio, non è certo la sacrilega violazione della legislatura europea, altre volte conculcata senza grandi imbarazzi. «Le Regioni formulano già il calendario regionale delle lezioni – annota la senatrice – quindi ognuna di esse ha già questo tipo di autonomia di decisione formulandola in base alle problematiche climatiche e turistiche del territorio». Per il Governo della devolution, del federalismo padano che salverà noi tutti dal tracollo, la scuola centralistica a regioni unificate non è esattamente un omaggio alla secessione. «Ci sono le regioni del Nord che hanno temperature, climi diversi e calendari turistici diversi: una provincia come il Trentino preferirebbe avere più vacanze nella stagione invernale», precisa la Aderenti venendo finalmente al punto. Prima il grembiulino, poi il ritorno alla votazione numerica, ora il calendario unico dettato da Roma ladrona. Che cosa spinge il Governo che ha dato abbrivo all’epopea padana , verso l’irresistibile fascinazione dei Sixties? Di certo non il boom economico. L’idea di Costa è secondo il segretario della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo «un po’ stravagante. Dato il parere favorevole anche della Gelmini, posticipare l’inizio dell’anno serva al ministero per prendere tempo per risolvere le mille incertezze in cui oggi versa il sistema. Le vacanze estive sono una scusa, dietro il progetto di posticipare ci sono le conseguenze delle politiche sbagliate del governo». Ancora più esplicito il Pd, che parla di «macelleria scolastica». «Subordinare l’inizio della scuola alle esigenze del turismo – commenta il senatore Giuseppe Lumia – è un’idea barbara, frutto di una cultura politica rozza e cinica. La stessa che ha decretato i tagli e che adesso vuole continuare a tagliare, cancellando un altro mese di scuola».

Sarcastica la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi: «Se ne è accorta perfino la Lega che con questa proposta si finirebbe sotto i 200 giorni previsti dalle direttive europee». «Con chi dovrebbero stare in vacanza gli studenti, mentre i genitori lavorano?», si domanda la Puglisi. «Pensare di rilanciare il turismo facendo cassa di nuovo sulla scuola è da irresponsabili», commenta Fabio Evangelisti dell’Idv. «Il fatto che si parli di slittamento dell’inizio e non della fine ci fa pensare che si voglia ridurre l’offerta formativa», aggiunge il capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. Ma in fondo, con un sole e un mare così belli, chissenefrega.(f.l.d)

Da Liberal 25 maggio 2010

1 commento:

  1. http://francescoprina.blogspot.com/2010/05/scuola-posticipo-inzio-al-1-ottobre.html
    Si ritornerebbe al passato quando negli anni '70 iniziava ai primissimi di ottobre. In quegli anni vi era un dibattito aperto sulla qualità della scuola a livello europeo, l’italia risultava il fanalino di coda, si decise di tagliare feste infrasettimanali e calendarizzare un anno scolastico che doveva rimanere nei 200 giorni minimi di attività didattica. Allo stato attuale è giusto fare una riflessione: questa legge risulterebbe positiva ai fini educativi formativi o gioverebbe solo all’economia turistica?

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