venerdì 8 aprile 2011

Via le odiose leggi dei sindaci sceriffi leghisti: ecco una carrellata delle più stupide

Giustizia è fatta. Il pacchetto sicurezza sarà rispedito al mittente, insieme alle assurde leggi dei sindaci sceriffi. La Corte Costituzionale boccia la legge 125 del 2008 nella parte in cui consente che il sindaco adotti provvedimenti «a contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato» per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana, anche al di fuori dai casi di urgenza». E naturalmente la Lega e il Pdl, dall'alto del sommo amore per la democrazia si permettono di giudicare «inaccettabile», la sentenza del più alto organo di giustizia italiano. La decisione della Corte è arrivata, in seguito a una decisione del Tar del Veneto che aveva contestato la legittimità dell'ennesima ordinanza anti-accattonaggio emessa dal sindaco di Selvazzano Dentro (Padova). Insieme alla simpatica trovata, ovviamente diretta contro i più deboli e più indifesi, diventeranno finalmente illegali molte leggine odiose varate dai sindaci sceriffi. Vediamone una breve carrellata.
A Treviso ci sono le invenzioni di Giancarlo Gentilini, sceriffo in capo della contea leghista: è dal lontano 1997 che tormenta i disgraziati con ordinanze che hanno tolto le panchine agli immigrati e hanno abolito il burqa.
A Padova, Flavio Zanonato si è scagliato in un'epica battaglia contro i lavavetri, i clienti delle prostitute (che magari non dispongono di ville adeguatamente attrezzate per le festicciole private) e lo spaccio di droghe.
A Firenze c'è una meravigliosa ordinanza comunale contro i lavavetri e i vu cumpra: la polizia urbana persegue chiunque si sdrai per terra e ostruisce il passaggio. Ma se ti chiami Ferrara, per ostruire il passaggio basta stare in piedi, e senza neanche allargare le braccia.
A Cortina d'Ampezzo il sindaco lotta con noi contro la terribile piaga di chi chiede l'elemosina, allo scopo di contrastare le molestie contro cittadini e turisti. Vedi mai se eleganti signore e nobildonne, debbano mai essere disturbati mentre escono dalla gioielleria con gli occhi pieni di gioia.
Anche a Trieste lotta spietata contro il crimine: il sindaco combatte contro l'accattonaggio e i lavavetri.
A Cittadella, in provincia di Padova, puoi essere residente solo se hai un reddito minimo di 5mila euro, cos' come a Biassono, Cogliate, Lazzate, Lesmo, Lissone e Seregno. Chissà che non caccino un sacco di italiani, visto che pensioni e stipendi dei precari arrivano a 5mila euro solo per pochi fortunati.
A Voghera è vietato l'uso delle panchine pubbliche a partire dalle 23 a gruppi composti da più di 3 persone. In pratica, se papà, mamma e figlio vogliono mangiarsi un gelato in santa pace, è meglio se noleggiano un camper apposta.
A Verona Flavio Tosi vieta l'accattonaggio, pena la confisca del denaro proveniente dall'attivita' illecita e una sanzione di 100 euro. Il primo cittadino propone inoltre multe da 500 euro per i clienti delle prostitute (in strada, naturalmente).
A Chiarano, provincia di Treviso si aggirano le ronde per il controllo del territorio costituite da volontari che si riuniscono nell'associazione 'Veneto Sicuro'. Ma il colmo dei colmi è ad Assisi, il luogo natale di San Francesco e della carità cristiana. È vietato l'accattonaggio, e pure il nomadismo: un gentile omaggio a “Sorella Povertà".
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