venerdì 24 aprile 2009

Emergenza alcol: 8 giovani su 10 a rischio in Italia


I giovani italiani che fanno consumo di bevande ad alta gradazione sono sempre di più, sempre più precoci, e sempre più inclini alla sbornia di gruppo. Un fenomeno che riguarda ormai quasi tutti gli adolescenti. Nove su dieci si ubriacano nei fine settimana in pub e discoteche, e molti hanno meno di 18 anni. L'allarme è stato lanciato ieri a Roma nella giornata per la prevenzione dell'alcolismo, al convegno organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) in collaborazione con ministero del Welfare e Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Un moto a pendolo, quello descritto dal rapporto. Perché se l'età minima dei bevitori scende verso il basso, quantità dei consumi e numero di persone alzano l'asticella sempre più in alto. A partire dagli adolescenti. Su cento, venti maschi e quindici femmine compresi tra gli undici e i quindici anni hanno assunto alcolici in Italia negli ultimi 12 mesi. Dati allarmanti, che rappresentano solo l'innesco di un trend che culmina nella maggiore età. Con otto diciottenni su dieci nella categoria uomini, e sei nella categoria donne, i nuovi adulti italiani eguagliano i consumi medi della popolazione nazionale nel suo complesso. E considerato che i picchi di chi assume alcol sono toccati dagli uomini nell'età compresa tra i 65 e i 74 anni (60 per cento) e dalle donne nella forbice tra i 60 e i 64 (25 per cento) per poi scendere bruscamente dopo i 75 in entrambi i casi, l'entità degli abusi giovanili si rivela a livello statistico ancora più preoccupante. In aumento anche il consumo giornaliero tra i minorenni (tre maschi e una ragazza su cento) e quello di adolescenti che bevono fuori pasto fra i quattordici e i diciassette anni, passato in un decennio dal 12,6 per cento al 18,7. Nello specifico, particolarmente attratti dal drink a digiuno i ragazzi, in crescita dal 15,2 per cento al 22,7 per cento dal 1998, e in ascesa anche le teenager dell'aperitivo senza cena, che passano da 9,7 punti percentuali a 14,4. Cifre che collocano a pieno titolo l'Italia nell'Unione europea. Almeno dal punto di vista etilico, che apparenta i giovani consumatori di “bevande graduate” nostrani, a ridosso dei pari categoria scandinavi, campioni del settore. Sempre più di tendenza tra i ragazzi italiani anche la pratica del binge drinking, l'abitudine di ingurgitare almeno sei bicchieri di alcolici assortiti, con il 22 per cento di maschi e il 7 di femmine. Numeri da leggere alla luce dell'appello dell'Oms, che raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni. Anche una sola unità alcolica, (pari a un bicchiere di 125mm) è considerata infatti secondo gli studi dell'Organizzazione mondiale della sanità come un comportamento a rischio. Lo stesso rischio che, in quest'ottica, corrono in Italia il 20 per cento di maschi under 15, e il 15 di femmine.
«Non sono mai stati così tanti i giovani attratti dall'alcol», sintetizza il presidente della Società Italiana di Alcologia, Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol e del Centro per la ricerca sull'alcol dell' Oms. «La prima misura da attuare é l'innalzamento da 16 a 18 anni dell' età minima per la vendita di alcolici – commenta Carlo Rienzi, presidente del Codacons – e poi controlli serrati su tutto il territorio e sanzioni severe contro i trasgressori, perché il divieto di somministrare alcolici dopo le 2 all'interno delle discoteche viene ormai violato con una certa sistematicità». Crescita quantitativa, ma anche qualitativa. Perché a fronte della riduzione dei consumatori di vino o birra, aumentano quelli che inclinano verso aperitivi, amari e superalcolici, o che combinano le due tipologie. Ma le notizie peggiori vengono dall'incrocio dei numeri con il ritratto intergenerazionale emerso dal rapporto Istat 2008: 8,5 milioni di italiani sono a rischio alcolismo. Una cifra che accoglie quanti fanno consumo giornaliero di drink o sono dediti a cumularne più di quattro a sera. L'Italia del bicchiere di vino dopo il panino, sembra alle spalle insomma. E molto meno rassicurante di Albano, l'alcol è l'ospite inquietante che siede a tavola con i giovani italiani del terzo millennio.

Da Liber
al 24 aprile 2009

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